I Tarocchi di Bologna: Un Cammino tra Storia e Divinazione
Nel XV secolo, quando i tarocchi si diffondevano nelle corti dell'Italia settentrionale, Bologna giocò un ruolo fondamentale nella loro evoluzione. Qui, tra i portici e le torri medievali, nacque una tradizione che ancora oggi affascina e intriga.
Il Percorso nel Dettaglio
1. Basilica di San Petronio
La maestosa Basilica di San Petronio non è solo un capolavoro architettonico, ma custodisce anche un importante segreto legato ai tarocchi:
- La Cappella Bolognini ospita la prima rappresentazione conosciuta dell'Appeso dei Tarocchi
- La facciata, con il suo complesso sistema astrologico, riflette il simbolismo esoterico che influenzò la nascita dei tarocchi
"Gli stessi simboli che decorano la basilica si ritrovano nelle prime carte dei tarocchi, testimoniando lo stretto legame tra spiritualità e divinazione."
2. Piazza Maggiore
Il cuore di Bologna ha assistito a eventi cruciali nella storia dei tarocchi:
- Il famoso "Rogo del Diavolo" del 1423, quando le autorità tentarono di bandire il gioco delle carte
- Nonostante le persecuzioni, la tradizione dei tarocchi sopravvisse grazie alle famiglie nobili che ne preservarono l'arte
3. Via Galliera e Palazzo Felicini
In questa storica via si trova il palazzo che diede i natali ai tarocchi bolognesi:
- La famiglia Fibbia Castracani, che qui risiedeva, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo dei tarocchi
- Le prime carte furono dipinte a mano da artisti locali, creando uno stile unico che influenzò tutta la cartomanzia italiana
4. L'Archiginnasio
La prima sede dell'università più antica del mondo occidentale custodisce anche segreti legati alla cartomanzia:
- Il calendario soli-lunare e la sua influenza sulla lettura dei tarocchi
- Il legame tra medicina medievale, astrologia e l'interpretazione delle carte
Curiosità Storiche
I tarocchi bolognesi si distinguevano per alcune caratteristiche uniche:
- Utilizzavano simboli legati alla tradizione universitaria della città
- Incorporavano elementi dell'astrologia medievale studiata nell'ateneo
- Presentavano figure ispirate alle famiglie nobili locali
Nota Personale
"Camminando per queste strade, non posso fare a meno di pensare a quanti prima di noi hanno cercato risposte nelle carte dei tarocchi. Oggi, grazie alla tecnologia, possiamo continuare questa tradizione in modo nuovo, ma sempre rispettando le sue radici profondamente bolognesi."
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Lo Sapevi?
Il "Rogo del Diavolo" del 1423 in Piazza Maggiore non riuscì a cancellare la tradizione dei tarocchi. Le famiglie nobili continuarono a preservare quest'arte, trasformandola in una tradizione che dura ancora oggi.